di Stefano Teani
Non si tratta certo della prima esperienza discografica di Carlotta Dalia, giovanissima chitarrista di Grosseto con un curriculum fra i più impressionanti della sua generazione (Secondo Premio con Primo non assegnato al Concorso Internazionale Andres Segovia di Pescara, Primo Premio e Premio del Pubblico al Concorso Internazionale Uppsala Guitar Competition in Svezia e Terzo Premio al Concorso Internazionale Tokyo International Competition in Giappone, solo per citarne alcuni).
Proprio dall’ennesimo concorso vinto nasce il terzo progetto discografico di Dalia: Angelus. Si tratta del Primo Premio e Premio Speciale per la miglior interpretazione di un brano di Leo Brower e Premio Speciale come miglior competitore Italiano al Paganini Guitar Festival & Competition (2019). Come ci dice lei stessa:
«Ho voluto creare un disco con un significato diverso. Dato che ne avevo già prodotto uno in forma di recital e uno di musica barocca, ho approfittato del premio (assegnato per l’esecuzione di Brower) per mettere in luce un altro lato del mio modo di suonare, ovvero il repertorio contemporaneo, che mi piace molto approfondire»
Si tratta infatti di un album che non solo omaggia il grande compositore cubano ma anche altri autori, tutti viventi: Dušan Bogdanović, Konstantin Vassiliev, Angelo Gilardino, Betsabea Faccini. Come lei stessa sottolinea spesso, ci vuole un approccio meno diffidente nei confronti della musica del presente, anche quella più complessa e sperimentale. Da parte sua questa propensione alla ricerca di nuovi brani si traduce nel saper intessere rapporti stimolanti e profondi con gli autori, ottenendo così una sorta di piccole opere di sartoria, cucite su misura per lei o a lei ispirate.
In Angelus, per esempio, due brani sono dedicati a lei. Uno in particolare è di un autore come Gilardino che, oltre a essere molto noto come chitarrista e compositore, già in passato le aveva destinato alcune sue composizioni.
«Spero che un disco di sola musica attuale riesca a far interessare musicisti anche più giovani di me a questo mondo così variegato. Magari quando sceglieranno il proprio repertorio o dei brani da studiare per concerti ed esami si ricorderanno di questi autori e sceglieranno una strada meno percorsa. Inoltre spero che questo aiuti i compositori stessi a emergere un po’ di più. Ovviamente un nome come Gilardino non ha certo bisogno della mia pubblicità per essere conosciuto; al contrario ho piacere di divulgare la musica di una giovane compositrice come Betsabea Faccini che magari, nonostante il suo talento, non avrebbe avuto occasione di ritrovarsi in questo momento in un disco, solo per mancanza di un “tramite”»
Encomiabile dunque lo spirito di amicizia e solidarietà che traspare da queste parole. Una chitarrista in carriera poco più che ventenne che coinvolge i giovani compositori nei propri progetti per condividerne il successo e dar loro occasione per esprimersi. Tutto ciò traspare ascoltando le tracce di questo album prismatico e ricco di influenze lontanissime. Si passa dalle atmosfere esotiche delle Six Balkan Miniatures (Bogdanović) a quella romanticamente rarefatta del mondo sonoro di Fatum (Vassiliev), dalla rinnovata ricerca armonica e formale di Sonata quasi fantasia (Faccini) all’intimo misticismo di Sonatina “Angelus” (Gilardino), passando per le affascinanti eco di un Sudamerica che strizza l’occhio all’oriente in Hika (Brower), scritto in memoria di Toru Takemitsu, un raro e splendido esempio di sincero interesse verso culture lontane.
«Quando faccio musica nuova mi piace conoscere di persona il compositore e scoprire quale storia c’è dietro colui o colei che ha scritto quelle note. Non mi piacciono quelli che si ammantano di un’aura troppo austera, inaccessibile, cercando di darsi un tono, preferisco la spontaneità di chi cerca di raccontarsi. Per questo penso sia importante conoscere personalmente l’autore, perché quando vedi come una persona si esprime e si comporta allora puoi capire che tipo di indole ha e soprattutto se è sincero nel modo di esprimersi. Mi auguro di incontrare molte persone così»
Concludiamo con una curiosità. Questo album è nato in piena pandemia e, stando a quanto ci dice l’interprete, in condizioni normali non sarebbe stato possibile realizzarlo, a causa dei molti impegni. Ecco quindi un ulteriore esempio che questa giovane e brillante artista ci regala: saper trarre da ogni situazione apparentemente infausta un’occasione per crescere e creare qualcosa di prezioso.
DotGuitar/CD WINNERS – CARLOTTA DALIA
Parma 2019 – Paganini International Guitar Competition – 1st Prize
Track list:
Dušan Bogdanović
“Six Balkan Miniatures”
- Jutarnje Kolo (Morning Dance)
- Zalopojka (Lament)
III. Vranjanka
- Makedonsko Kolo (Macedonian Dance)
- Siroko (Wide Song)
- Sitni Vez (Tiny-knit Dance)
Konstantin Vassiliev
Fatum
Betsabea Faccini
Sonata quasi fantasia *
Leo Brouwer
Hika
Angelo Gilardino
Sonatina “Angelus” *
- Angelus Domini nuntiavit Mariae
- Ecce ancilla Domini
III. Et habitavat in nobis
* Dedicated to Carlotta Dalia
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