<< Aveva un bocca enorme, piedi minuscoli, piccole orecchie e mani giganti! >> Sembra la descrizione di una qualche creatura mitologica frutto della nostra immaginazione, invece stiamo descrivendo una creatura frutto della nostra “sensibilità”.
<< Cosa c’entra la sensibilità? >> Vi chiederete.
Vi rispondo facendo riferimento all’articolo in cui si spingeva un nonno a imparare a suonare uno strumento. Si concluse dicendo che, grazie alla plasticità cerebrale, il cervello non perde mai del tutto la capacità di modificarsi. Vi ricordate?
Adesso vi aggiungo che, partendo da questa consapevolezza, è stato visto che parte del cervello, la corteccia (somato sensoriale e motoria) presenta un’organizzazione topografica dei neuroni, in poche parole, ogni parte del corpo è mappata su un’area precisa della corteccia.
<< E l’omuncolo? >>
L’omuncolo prende forma proprio in base alla “sensibilità”, cutanea o motoria, delle nostre parti del corpo, ovvero la grandezza di una sua parte è proporzionale al numero di recettori cutanei o placche motorie presenti nella
nostra rispettiva, ed essendo il cervello modificabile in base alle attività svolte, il mio omuncolo avrà caratteristiche morfologiche diverse da quelle di qualcun altro (dovrei dire i miei omuncoli, uno per sensibilità e uno per capacità motorie, ma è più affascinante averne uno!).
Prendiamo l’omuncolo di un violinista e l’omuncolo di un non musicista. Che differenza vi aspettate di trovare?
Bravi! La mano destra sarà simile, mentre la mano sinistra sarà più sviluppata nell’omuncolo del violinista causa uso intensivo per cambiare le altezze delle note. Tale uso indurrà una forma abnorme all’omuncolo.
Se vi chiedessi le differenze tra un pianista e un non musicista o un trombettista e un non musicista? Scrivetemi pure!
Perciò da oggi quando vi daranno di “omuncolo” ringraziate perché staranno sicuramente congratulandosi per la vostra sensibilità acquisita con sommo impegno!
Vi sconsiglio di andare a giro dicendo “Oh ragazzi, c’ho un omuncolo io che voi…
Matteo Zetti
rubricafattidinote@gmail.com
www.matteozetti.com
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