Da Musorgskij a Strauss: La Scala e la prossima stagione 2022-23.

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di Gabriele Cupaiolo

Come da prassi durante la stagione estiva il Teatro alla Scala di Milano presenta al pubblico l’atteso cartellone per la prossima stagione, che proporrà il primo appuntamento in data 7 dicembre. Come già annunciato in precedenza dall’ufficio stampa milanese, la platea avrà la possibilità di assistere ad una produzione inedita del Boris Godunov di Musorgskij; la direzione sarà affidata al direttore musicale del Teatro Riccardo Chailly, mentre la regia a Kasper Holten.

Successivamente, a partire dal 14 gennaio 2023, a calcare i palchi meneghini sarà la Salome di Strauss, proposta nell’intrigante allestimento di Damiano Michieletto, due anni fa ostacolato nei suoi intenti di debutto dallo scoppio della ormai ben nota pandemia di COVID-19. Bacchetta del Piermarini sarà Zubin Mehta, mentre sul palco saranno impegnati, tra gli altri, Vida Miknevičiūtė nel ruolo principale e Michael Volle nei panni di Jochanaan. Succederanno I vespri siciliani verdiani; le musiche saranno affidate a Fabio Luisi, mentre la regia spetterà ad Hugo De Ana. Sul palco saranno impegnati Luca Micheletti e Piero Pretti, mentre ad alternarsi nel ruolo della duchessa concorreranno Angela Meade e Elena Marina Rebeka.

Debutterà il 4 marzo 2023 – quale ripresa del classico allestimento di Franco Zeffirelli – La Bohème di Puccini: da sottolineare che la Scala celebrerà con questa ripresa l’anniversario dei 100 anni dalla nascita del celebre regista fiorentino, nonché servendosi di una mostra allestita in corrispondenza del museo teatrale della Scala. Eun Sun Kim, direttrice musicale della San Francisco Opera, sarà impegnata nella direzione delle orchestre scaligere, mentre sul palco saliranno Freddie De Tommaso (Rodolfo), Marina Rebeka (Mimì), Luca Micheletti (Marcello) e Irina Lungu (che rivestirà i ruoli di Mimì e Musetta). Al 15 marzo 2023 è dato appuntamento col quinto evento della stagione, la rappresentazione di Les contes d’Hoffmann di Offenbach, proposta entro un nuovo allestimento ad opera di Davide Livermore. La sezione musicale sarà affidata al direttore Frédéric Chaslin; sulla scena saranno protagonisti Federica Guida (Olympia), Francesca di Sauro (Giulietta), Eleonora Buratto (Antonia/Stella), Vittorio Grigolo (Hoffmann), Ildar Abdrazakov (Lindorf/Coppelius/Dottor Miracle/Dappertutto), Marina Viotti (Nicklausse/La Muse) e Alfonso Antoniozzi (Hermann/Schlemihl).

Successivamente a La Calisto dell’autunno 2021 il Teatro alla Scala prosegue i suoi percorsi di esplorazione intellettuale alla riscoperta del barocco italiano con Li zite ‘ngalera di Leonardo Vinci. Per l’occasione l’Orchestra del Teatro alla Scala sarà guidata nel suo approccio agli strumenti storici da Andrea Marcon, mentre la regia sarà firmata da Leo Muscato; il cast sarà composto da Francesca Aspromonte, Cecilia Molinari, Francesca Pia Vitale, Alberto Allegrezza, Filippo Mineccia, Raffaele Pe e Marco Filippo Romano. Il 13 aprile sarà poi il momento della Lucia di Lammermoor, mancata apertura – purtroppo – della stagione 2020/2021. Sul podio troveremo ancora il maestro Riccardo Chailly, che proporrà una versione di Lucia eseguita senza tagli ed entro la tonalità originale, La regia sarà curata da Yannis Kokkos; mentre i tre protagonisti saranno Lisetta Operesa, Juan Diego Florez e Boris Pinkhasovich. In seguito, il 3 maggio 2023 toccherà all’Andrea Chénier di Giordano, nell’allestimento di Mario Martone: per l’occasione i complessi scaligeri saranno guidati da Marco Armiliato, mentre sul palco si avvicenderanno, tra gli altri, Yusif Eyvazov, Jonas Kaufmann, Ambrogio Maestri, Amartuvshin Enkhbat, Sonya Yoncheva ed Elena Zilio.

Il 6 giugno toccherà poi alla prima del nuovo allestimento della Rusalka di Dvořák, proposto a cura  di Emma Dante (titolo mai andato in scena alla Scala prima d’ora) e diretto da Tomáš Hanus, mentre il cast sarà formato da Dmitry Korchak, Elena Guseva, Olga Bezsmertna, Jongmin Park, Okka von der Damerau e Anna-Doris Capitelli. Il maestro Giampaolo Bisanti  si presenterà nuovamente alla Scala dal 17 giugno per dirigere la ripresa del Macbeth di Verdi, apertura alla stagione 2021/2022; sul palco vedremo alternarsi Luca Salsi e Amartuvshin Enkhbat nel ruolo principale, nonché Anna Netrebko ed Ekaterina Semenchuk nel ruolo di Lady Macbeth. Il titolo che quest’anno sarà dedicato al progetto sviluppato con i solisti dell’Accademia del Teatro alla Scala sarà Il barbiere di Siviglia rossiniano, diretto da Evelino Pidò nell’allestimento del 2021 di Leo Muscato.

Ultima ripresa della stagione coinciderà con Le nozze di Figaro di Mozart, a cura di Giorgio Strehler: in questa occasione i complessi scaligeri saranno guidati da Andrés Orozco-Estrada; sul palco saranno impegnati Ildebrando D’Arcangelo, Olga Bezsmertna, Benedetta Torre, Luca Micheletti e Svetlina Stoyanova. Il penultimo titolo della stagione consisterà nella nuova produzione del britteniano Peter Grimes, diretto da Simone Young entro l’edizione di Robert Carsen: tra i protagonisti Brandon Jovanovich e Nicole Car. La stagione 22/23 si chiuderà con L’Amore dei tre re di Italo Montemezzi, lavoro diretto da Michele Mariotti, con la regia che sarà affidata ad Àlex Ollé de La Fura dels Baus. Sul palco Günther Groissböck, Roberto Frontali, Giorgio Berrugi, GIorgio Misseri e Chiara Isotton.

Esauriscono il cartellone scaligero la stagione dei recital, del balletto e della sinfonica: da segnalare in particolare – previsto per il 18, 19 e 20 maggio 2023 – l’appuntamento con la Sinfonia n.8 di Gustav Mahler, diretta ancora dal maestro Riccardo Chailly. Per l’occasione, ad essere affiancato ai complessi scaligeri sarà il Coro del Teatro La Fenice di Venezia; inoltre, tra i solisti ascolteremo Marina Rebeka, Krassimira Stoyanova Klaus Florian Vogt. Tra i recital spicca per visibilità quello previsto per il 26 gennaio 2023, che vedrà protagonisti Renée Fleming e Evgeny Kissin, impegnati in un programma tutto rachmaninoviano. Concludiamo segnalando la gradita presenza dei Wiener Philharmoniker, che si esibiranno, il 20 giugno 2023 – diretti da Riccardo Chailly, in musiche interamente attribuite a Richard Strauss.

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