(di Stefania Bernacchia) Il compositore statunitense David Lang, classe 1957, si aggiudica ben due statuette nell’edizione numero 61 dei David di Donatello.
Per il premio ‘miglior canzone originale’ i brani in gara erano come sempre cinque, tutti molto interessanti e degni di nota: ‘A Cuor leggero’ di Riccardo Sinigallia per il film ‘Non Essere Cattivo’, ‘Torta di Noi’ di Niccolò Contessa per ‘La Felicità è un Sistema Complesso’, la melodica ‘Perfetti Sconosciuti’ composta da Bungaro e Cesare Chiodo e interpretata da Fiorella Mannoia per ‘Perfetti Sconosciuti’, ‘La Prima Repubblica’ di Luca Medici, tema portante del film campione di incassi ‘Quo Vado’ di Checco Zalone.
Ad aggiudicarsi l’ambita statuetta è stata la canzone Simple Song #3 composta da David Lang e interpretata da Sumi Jo per Youth, la Giovinezza. Il maestro non ha potuto presenziare all’evento, ma Giuliano Sangiorgi e Anna Foglietta lo hanno premiato ‘virtualmente’, consegnandogli il David di Donatello, ritirato poi da Sumi Jo.
Per quanto riguarda la statuetta come migliore musicista, in gara c’era un pool di grandi maestri ed interpreti, da Alexandre Desplat per ‘Il Racconto dei Racconti’ a Ennio Morricone per ‘La Corrispondenza’, Michele Braga e Gabriele Mainetti per il film rivelazione dell’anno ‘Lo Chiamavano Jeeg Robot’ e Alessandro Sartini per ‘Non Essere Cattivo’, nonché ancora il maestro Lang per ‘Youth’, La Giovinezza’. Lang ha conquistato ancora una volta il titolo, aggiudicandosi anche il premio come migliore musicista in questa edizione dei David.
La colonna sonora del film Youth di Paolo Sorrentino si propone di tradurre in note quelli che sono i messaggi subliminali del film, ovvero la descrizione del passaggio fra età adulta ed età senile e i rimpianti di una vita, che possono schiacciare alcuni e trasformarsi in possibilità di redenzione per altri e ancora le intenzioni del regista nell’evocare questo o quel sentimento, reso ancor più profondo dalle intense melodie che Lang è riuscito a evocare. Non è stato un lavoro facile, i film di Sorrentino sono soliti scorrere sotto la mera superficie della realtà per addentrarsi nei lati più nascosti dell’animo umano; mirano a scavare nella mente dell’individuo o all’interno della nostra società, osservando il rapporto che c’è fra l’uno e l’altra.
Il messaggio era quindi intenso e difficile da tradurre in note, ma il maestro Lang ci è riuscito magnificamente, dando vita ad una colonna sonora di altissima qualità, che resterà per sempre associata a questo straordinario film.
Di seguito ‘Simple Song #3’ di David Lang, vincitrice del David di Donatello come miglior canzone originale.
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