di Ruben Marzà
Ho avuto il piacere di conoscere di persona i ragazzi e le ragazze dell’Ebonit Saxophone Quartet, condividendo con loro momenti indimenticabili all’International Chamber Music Campus di Weikersheim, in Germania; a maggior ragione, quindi, è per me un piacere spendere qualche parola sulla loro ultima incisione e consigliarne caldamente l’ascolto a chiunque nel mondo sia appassionato di saxofono, di gruppi da camera, o più semplicemente di buona musica.
Terzo lavoro discografico per il quartetto olandese, formazione ormai riconosciuta come tra le più promettenti a livello internazionale. Nato nel 2011 al Conservatorio di Amsterdam, l’ensemble riunisce attualmente giovani musicisti provenienti da tutta Europa – Alberto dalla Spagna, Dineke dall’Olanda, Mateusz e Paulina dalla Polonia – ma accomunati da un approccio curioso e versatile allo strumento e alle sue potenzialità.
Dopo The Last Words of Christ (2016) e Arabesque (2018), entrambi dedicati a trascrizioni di musica originariamente scritta per altre formazioni, Troubled Waters (2020) cambia completamente prospettiva, presentandosi come una sorta di concept album incentrato sulle problematiche del mondo contemporaneo – inquinamento e crisi ambientale, in particolare – e composto unicamente da brani inediti scritti dai britannici Kevin Malone e Richard Whalley.
Per usare le parole degli stessi compositori, “i primi tre brani dell’album omaggiano la capacità degli attivisti di affrontare l’ostinata sordità del sistema rispetto al riscaldamento globale, all’inquinamento idrico e alla questione del possesso delle armi”(Malone) e “l’ansia e la rabbia per le crisi mondiali, uniti all’ispirazione e alla meraviglia per il mondo naturale (e alla profonda preoccupazione per il suo futuro) nutrono il mio lavoro” (Whalley). Leitmotiv di questo percorso è il tema della folk song Oh, My Loving Brother, divenuta celeberrima nella versione di Woody Guthrie intitolata This Land is Your Land (in questo caso proposta in due differenti rielaborazioni con il titolo When the World’s on Fire); ma l’intero album attinge a piene mani dalla musica folk, rielaborando temi tradizionali in uno spazio sonoro prettamente contemporaneo e declinando quindi il tema del legame con la terra e con l’ambiente in una prospettiva nuova, ma al tempo stesso fedele, e arricchita da tutte le possibilità timbriche e dinamiche che un quartetto di saxofoni è oggi capace di offrire.
Possibilità che i quattro musicisti sanno sfruttare a pieno, a loro agio tanto nelle arditezze tecniche individuali quanto nella dimensione cameristica, nei momenti cantabili come in quelli più ruvidamente dissonanti. Una bella prova per l’Ebonit Saxophone Quartet, e una preziosa testimonianza di come la musica possa e sappia dialogare con le problematiche più scottanti della nostra contemporaneità.
Troubled Waters
Ebonit Saxophone Quartet
Alberto Tárraga Alcañiz – sax soprano
Dineke Nauta – sax contralto
Mateusz Pusiewicz – sax tenore
Paulina Marta Kulesza – sax baritono
Tracklist:
Kevin Malone (b. 1958)
I When the World’s on Fire 4:20
II The Water Protectors 18:02
III The Housatonic near Sandy Hook 15:50
Richard Whalley (b. 1974)
IV When the World’s on Fire 3:52
V Iapetus Suture 17:53
VI Refugees Welcome 12:38
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