“Espressionismi e non”: il recital del pianista Emanuele Arciuli

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Torino – Mercoledì 6 febbraio 2019, presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, l’Unione Musicale ospita Emanuele Arciuli, pianista tra i più celebrati e versatili in ambito contemporaneo, interprete privilegiato della musica americana, alla quale ha dedicato un importante libro e diverse e apprezzate incisioni.

Classe 1965, Arciuli è nato a Galatone in provincia di Lecce e si divide da sempre tra la carriera solistica e quella didattica: è infatti regolarmente ospite delle maggiori istituzioni musicali italiane, collabora con importanti orchestre internazionali e con direttori di fama (fra gli altri Roberto Abbado, Dennis Russell Davies, Wayne Marshall e Yoel Levi) ed è docente al Conservatorio Piccinini di Bari e all’Accademia di Musica di Pinerolo (dove insegna pianoforte contemporaneo), oltre a tenere workshop per numerose università degli Stati Uniti, dove ha realizzato oltre quaranta tournée. Vincitore nel 2011 del premio della Critica Musicale Italiana “Franco Abbiati” come miglior solista dell’anno, ha ricevuto inoltre una nomination ai Grammy Award per il cd dedicato a George Crumb e molti autori statunitensi lo considerano da sempre l’esecutore ideale delle loro partiture.

Emanuele Arciuli è stato più volte ospite in una stagione dell’Unione Musicale (l’ultimo recital, sul tema del buio e della notte, risale a novembre del 2015) e ha appositamente pensato questo programma intitolato Espressionismi e non per il Festival Espressionismo, manifestazione promossa dalla Città di Torino che si svolge dal 22 febbraio al 29 marzo e coinvolge i principali enti culturali cittadini con concerti, mostre, incontri ed eventi di opera e cinema. È un programma nato attorno alla Sonata op. 1, unica pagina per pianoforte di Alban Berg, scritta tra l’estate del 1907 e il 1908, quando il compositore ventitreenne studiava ancora con Arnold Schönberg. «Non sono accostamenti didascalici – afferma Arciuli in una intervista esclusiva per l’Unione Musicale – piuttosto una serie di brani che con l’Espressionismo intrattengono un rapporto trasversale, indiretto, persino spiazzante. Oltre alla Sonata di Berg, ho pensato al Liszt estremo, livido, astratto, dei Ritratti Storici Ungheresi (1885), pochissimo eseguiti ma intensi e bellissimi; poi all’ultimo Haydn, quello proiettato nella dimensione quasi protoromantica delle Variazioni in fa minore (1793). Per aprire il recital, però, ho preferito un’opera di Schönberg, la sua più famosa e forse anche più amata, almeno tra i lavori pianistici, cioè i Sei Piccoli pezzi op. 19, composti a Vienna nel 1911».

Nella seconda parte del programma invece si potranno ascoltare opere “francesi”, di nascita o d’adozione: «Per contrasto rispetto all’Espressionismo, ho optato per Debussy, Rota e Poulenc. Sulla carta è tra i programmi più bizzarri che abbia mai affrontato, ma credo funzioni bene e confido possa rivelare aspetti nuovi e freschi di pagine, in alcuni casi, molto note come la Suite Bergamasque di Debussy, ad esempio».

Un programma che costituisce una nuova sfida per Emanuele Arciuli e che l’artista, sempre pronto a confrontarsi con pagine e autori anche molto distanti tra loro, ha accettato fin da subito con entusiasmo: «Il concerto è stato ideato insieme alla direzione artistica dell’Unione Musicale: programmi che nascono da questi confronti sono sempre una sfida, ma anche una bella occasione di arricchimento personale».

 

poltrone numerate, euro 35
in vendita online e presso la biglietteria di Unione Musicale

ingressi, euro 20 e riduzioni per i giovani fino a 21 anni
in vendita il giorno del concerto presso il Conservatorio dalle ore 20.30

BIGLIETTERIA
Unione Musicale, piazza Castello 29 – 101023 Torino
tel. 011 566 98 11 – info@unionemusicale.it

 

 

Emanuele Arciuli pianoforte

ESPRESSIONISMI E NON

 

 Arnold Schönberg (1874-1951)
6 Piccoli Pezzi op. 19

Joseph Haydn (1732-1809)
Andante con 2 variazioni e coda in fa minore Hob. VII n. 6

 Franz Liszt (1811-1886)
3 Ritratti storici ungheresi

 Alban Berg (1885-1935)
Sonata op. 1

 Claude Debussy (1862-1918)
Suite bergamasque

 Nino Rota (1911-1979)
Selezione dai 15 Preludi

 Francis Poulenc (1899-1963)
Trois Pièces

Manifestazione realizzata nell’ambito del Festival Espressionismo

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