PADOVA – Nella notte tra il 5 e il 6 settembre è morto a Padova il maestro Claudio Scimone, fondatore e direttore dei Solisti Veneti dal 1959. Sembra che le condizioni del maestro, che avrebbe compiuto 84 anni il 23 dicembre, siano improvvisamente precipitate e che la morte si debba attribuire a delle complicazioni respiratorie, successive ad una rovinosa caduta estiva che gli aveva procurato la rottura di alcune costole.
Nel 1959 aveva fondato a Padova l’orchestra da camera I Solisti Veneti, con la quale ha riportato allo splendore la musica del Settecento Veneto ma anche quel repertorio che va dal 1500 al 2017 con opere dedicate nel 2017 all’ensemble da Pino Donaggio, Alessandro Cadario e Nicola Campogrande. Con i suoi Solisti Veneti in carriera ha diretto oltre 6mila concerti in tutti i continenti del mondo, partecipando a importanti Festival Internazionali. Ha inciso oltre 350 titoli con le più importanti orchestre e con i più importanti interpreti come Sir James Galway, Salvatore Accardo, Uto Ughi, Cecilia Gasdia, Katia Ricciarelli, José Carreras e tanti altri.
L’ultimo concerto dei Solisti Veneti si era tenuto il domenica 2 settembre a Bressanone. I prossimo sarebbero dovuti essere quello del 14 settembre nella Chiesa di Santa Caterina a Padova e del 16 settembre a villa Pisani Bosetti di Bagnolo di Lonigo, Vicenza. Dopo aver studiato direzione d’orchestra con i maestri Dimitri Mitropoulos e Franco Ferrara, Scimone aveva raggiunto notorietà a livello internazionale dirigendo alcune orchestre sinfoniche, tra cui la London Philharmonia e la Royal Philharmonic Orchestra di Londra, oltre a Yomiuri Nippon Symphony Orchestra e la New Japan Philharmonic di Tokyo.
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