I mille colori del sogno. Silvio Amato, Filippo Landi e The Wonderful Wizard of Oz.

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di Ruben Marzà

È finalmente disponibile su tutte le principali piattaforme di streaming il balletto The Wonderful Wizard of Oz, opera del compositore e pianista siciliano Silvio Amato, tra i più prolifici autori italiani di colonne sonore per cinema e televisione. Abbiamo quindi colto l’occasione per gettare un nuovo sguardo su questo interessante esempio di musica di scena, e in particolare sul notevole lavoro di orchestrazione, opera del giovane compositore fiorentino Filippo Landi.

Formatosi al Conservatorio Cherubini di Firenze, a 28 anni Landi si è già guadagnato un posto tra i più interessanti orchestratori e compositori di colonne sonore sulla scena internazionale. Nel 2021 il suo brano orchestrale -id ha vinto il Primo Premio al Concorso Nazionale di Composizione “Maestro Ezio Bosso”, ed è stato poi eseguito al Teatro Brancaccio di Roma. Nell’ambito delle orchestrazioni, ha collaborato alle colonne sonore di importanti progetti su scala mondiale: dal videogioco Dragonheir: Silent Gods alla serie tv Cobra Kai V, fino al successo di animazione cinese Boonie Bears: Time Twist. Le sue attività guardano a Hollywood, così come al vasto panorama asiatico.

Il balletto The Wonderful Wizard of Oz è stato portato in scena per la prima volta a ottobre 2023 dallo Utah Metropolitan Ballet, negli Stati Uniti, con grande successo di pubblico. L’incisione della musica di scena, che ha visto Filippo Landi dare veste orchestrale al lavoro di Silvio Amato, è invece opera della Budapest Film Orchestra diretta dal giovane ungherese Ábel Tompa, 26 anni. Dietro questa importante produzione c’è infine l’idea di Mattia Fioravanti e Fabio Gregorio, rispettivamente music producer e editor di Nexus Tv.

Il risultato di quello che è stato «probabilmente il progetto più impegnativo e gratificante a cui abbia avuto la fortuna di partecipare», secondo lo stesso Landi, si condensa in ben 27 tracce per oltre un’ora di musica, pensata per fare da sfondo al balletto e tuttavia perfettamente in grado di gratificare un ascolto autonomo: merito anche della ricca orchestrazione che, pur mantenendo una coerenza globale nel richiamo dei temi e nell’atmosfera fiabesca, non smette di stupire per l’ampiezza e l’originalità delle soluzioni. L’ensemble impiegato da Landi sfrutta tutte le possibilità di una grande orchestra, affiancando agli archi un largo dispiegamento di strumenti a fiato (dall’ottavino al clarinetto basso, fino al corno inglese) e di percussioni.

Sin dal Preludio le scelte timbriche riescono a dipingere un paesaggio sonoro dai colori vividi ed emozionanti, giocato sui contrasti tra strumenti a fiato (ottavino, fagotto, tromba) cui si scambiano frammenti dello stesso nucleo tematico; ma grande spazio è anche affidato alla sezione delle percussioni, con ampio utilizzo di sonorità concrete (molto bello il ventaglio di effetti “acquatici”), la cui ricchezza è impiegata per sottolineare e accompagnare le scene più dinamiche e movimentate.

Come nella migliore tradizione della musica di scena, l’ingresso di ciascun personaggio è evidenziato da un tema e da un’atmosfera specifici. Questo avviene con Dorothy, la protagonista, il cui tema ricorre come un leitmotiv in molte scene che la vedono protagonista; con lo spaventapasseri, la cui buffa goffaggine è resa con il timbro del fagotto; ma anche con le due streghe, ciascuna resa nel suo carattere unico con un’accurata scelta non solo compositiva, ma anche timbrica e dinamica.

Notevole è infine la capacità della musica – sia nel suo aspetto puramente compositivo, che in quello coloristico e orchestrale – di evocare il movimento, quell’intreccio di tempo e spazio che prende vita nella danza. The Wonderful Wizard of Oz, nella fresca e intrigante interpretazione di Silvio Amato e Filippo Landi, non è solo un quadro che si offre ai nostri occhi e alle nostre orecchie: è anche un irresistibile invito al movimento, reale o immaginario, ma comunque capace di farci entrare, a passo di danza, in un mondo straordinario.

 

[nella foto: la Budapest Film Orchestra in sala di incisione per The Wonderful Wizard of Oz. In primo piano, in piedi da sinistra: Silvio Amato, Ábel Tompa e Filippo Landi]

 

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