Per la rassegna di classica “In Cooperativa per Amare la Musica”,
domenica 13 gennaio la violinista Francesca Bonaita e il pianista Andrea Rebaudengo eseguiranno pagine di Ravel (la Sonata e la Tzigane) e Prokofiev (cinque Melodie e la Sonata n. 2). In programma inoltre, in prima assoluta, il brano “From the Land of the Ice and Snow” del compositore Giorgio Colombo Taccani
MILANO – Che la musica non conosca confini è verità di tale evidenza da poter sconfinare, per l’appunto, nel luogo comune e il concerto del duo composto dalla violinista Francesca Bonaita e dal pianista Andrea Rebaudengo, in programma allo Spazio Teatro 89 di Milano domenica 13 gennaio (ore 17; ingresso 7-10 euro) nell’ambito della rassegna di classica “In Cooperative per Amare la Musica” e intitolato “Transiti”, esemplifica come questa qualità “liquida” e inafferrabile possa manifestarsi sia per quanto riguarda riflessioni e suggestioni extramusicali sia per ciò che più attiene alla sostanza stessa del mondo sonoro: ognuno dei brani in programma, infatti, contiene in sé elementi che ne rendono l’ascolto come un transito da una possibile realizzazione a un’altra, spesso assai diversa e comunque alternativa.
È così, innanzitutto, per la Tzigane di Ravel, già di per sé musica nomade per eccellenza, la cui parte orchestrale è stata dall’autore stesso trasformata in un accompagnamento pianistico. Ed è così anche per la Sonata e le Melodie di Prokofiev, destinate in una prima versione, rispettivamente, al flauto ed alla voce. E poi ci sono i transiti da uno stile a un altro, come il Blues racchiuso nella Sonata di Ravel e come l’hard rock dei Led Zeppelin filtrato dall’ispirazione colta e sensibile di Giorgio Colombo Taccani nel brano “From the Land of the Ice and Snow”, che gli spettatori potranno ascoltare in prima esecuzione assoluta. Afferma, in proposito, il maestro Colombo Taccani: «Nella mia memoria musicale, da anni remoti, si è riaffacciato “Immigrant Song”, energico brano dei Led Zeppelin che ha come tema la migrazione vichinga verso Occidente. Il tentativo di prenderlo come spunto di partenza è andato a buon fine. Intendiamoci, come sempre è accaduto quando ho deciso di partire da materiali provenienti dal mondo del rock, ciò non ha mai portato ad ammiccamenti stilistici o, peggio, a citazioni esplicite dei materiali di partenza. Sono innanzitutto, invece, tributi affettivi molto personali, che possono sicuramente portare all’ascoltatore dei riverberi emotivi e che non escludono, talvolta, piccole allusioni ma che, seguendo logiche puramente compositive e autonome, danno vita per lo più a lavori dal paesaggio narrativo spesso lontano da quello che uno spunto tratto da una band hard rock potrebbe far immaginare».
Francesca Bonaita (Milano 1997), diplomata con il massimo dei voti e lode presso il Conservatorio G. Verdi di Milano vincendo il Premio Pina Carmirelli quale miglior violinista dell’anno accademico, si perfeziona sotto la guida di Sergej Krylov, conseguendo con lode il Master of Arts in Music Performance alla Scuola Universitaria del Conservatorio della Svizzera Italiana e ivi ammessa al selettivo corso di laurea per solisti Master of Arts in Specialized Music Performance. Dal 2014 frequenta i corsi di Alto Perfezionamento di Salvatore Accardo presso l’Accademia W. Stauffer di Cremona e l’Accademia Chigiana di Siena.
Con il debutto nel 2016 alla Carnegie Hall di New York e in Romania con l’Orchestra Filarmonica di Bacau nel concerto per violino e orchestra di Tchaikovsky, ha intrapreso un’intensa attività solistica e cameristica per prestigiose rassegne e teatri in Italia, tra cui il Teatro Ponchielli a Cremona, la Sala Verdi, l’Auditorium Fondazione Cariplo, il Teatro degli Arcimboldi e il Teatro Filodrammatici a Milano, il Teatro Grande a Brescia, la Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico di Verona, Palazzo Pisani e Sale Apollinee del Teatro La Fenice a Venezia, Palazzo Chigi Saracini a Siena, Palazzo della Carovana per I Concerti della Scuola Normale di Pisa, Cappella Palatina della Reggia di Caserta, e all’estero (Germania, Austria, Svizzera, Francia, Inghilterra, Grecia, Romania e Stati Uniti).
Ha suonato in ensemble cameristici con musicisti di chiara fama, quali Itamar Golan, Rocco Filippini, Franco Petracchi, Roberto Paruzzo, con Sandro Laffranchini e prime parti soliste dell’Orchestra del Teatro e Filarmonica della Scala, con Emanuele Torquati e Alfredo Zamarra per l’Accademia dei Cameristi di Bari e, per il repertorio contemporaneo, con Sentieri Selvaggi, l’ensemble diretto da Carlo Boccadoro.
È vincitrice di primi premi e assoluti in numerosi concorsi internazionali: Soloist Vienna 2016, Grand Prize Virtuoso Vienna 2017, 7th International Music Competition Rhodes, 10th Loutraki International Competition, Premio Rovere d’Oro 2018, VII Premio Francesco Geminiani, XIV Valsesia Musica Juniores, European Music Competition Moncalieri, Comunità Europea Fondazione Pescetto, V e VII Premio Crescendo Firenze, Premio Marco Allegri e premio del pubblico alla XIX Rassegna Migliori Diplomati d’Italia Castrocaro, VI Concorso Fondazione Milano “C. Abbado”, XI Premio Internazionale E. Cremonesi, International Valtidone Competition, I Concorso Città di Cremona, Solista e Orchestra Senzaspine a Bologna con il concerto di Tchaikovsky.
Ha frequentato masterclasses di prassi violinistica e cameristica con Sergej Krylov, Itamar Golan, Dmitri Chichlov, Ilya Grubert, Pavel Vernikov, Natalia Prishepenko e Aleksey Semenenko. Dopo aver conseguito la maturità classica con il massimo dei voti, vincitrice di Exploit your Talent 2016 presso l’Università degli Studi di Milano, le è stato assegnato a Roma, per la sezione Musica, il Premio Italia Giovane 2016 con il patrocinio della Camera, del Senato e del ministero dei Beni e delle attività culturali.
Andrea Rebaudengo è nato a Pesaro nel 1972. Ha studiato pianoforte con Paolo Bordoni, Lazar Berman, Alexander Lonquich e Andrzej Jasinsky e composizione con Danilo Lorenzini. Ha vinto il primo premio al Concorso Pianistico Internazionale di Pescara nel 1998, il terzo premio al Concorso “Robert Schumann” di Zwickau nel 2000 e al Premio Venezia 1993. Ha suonato per le più importanti istituzioni concertistiche italiane, tra cui le Serate Musicali di Milano, l’Unione Musicale di Torino, il Festival di Ravello, gli Amici della musica di Padova, Musica Insieme di Bologna e il Ravenna Festival. Si è esibito in Russia, Stati Uniti, Francia, Germania, Spagna, Inghilterra, Belgio, Polonia, Portogallo, Svizzera, Irlanda, Serbia, Turchia, Uzbekistan ed Emirati Arabi.
Ha suonato come solista con numerose orchestre, tra cui quella dei Pomeriggi Musicali di Milano, l’Orchestra Sinfonica di Zwickau, l’Orchestra Filarmonica di Torino e l’Orchestra Sinfonica “Giuseppe Verdi” di Milano. Viene spesso invitato in progetti che lo coinvolgono anche come musicista jazz e improvvisatore. È il pianista dell’ensemble Sentieri Selvaggi con il quale si è esibito all’Accademia di Santa Cecilia di Roma, al Teatro alla Scala di Milano, “Bang-on-a-can Marathon” di New York, Dom di Mosca, Sacrum Profanum di Cracovia, Festival MiTo, Festival della Letteratura di Mantova, Accademia Filarmonica Romana e Biennale di Venezia, presentando spesso prime esecuzioni di autori contemporanei e collaborando con compositori quali Louis Andriessen, Michael Nyman, David Lang, James MacMillan, Mark-Anthony Turnage, Julia Wolfe, Ivan Fedele e Fabio Vacchi.
Suona in duo con Cristina Zavalloni con la quale si è esibito alla Carnegie Hall di New York, allo Strathmore di Washington, al Teatro della Maestranza di Siviglia, al Festival Ilkhom-XX di Tashkent, al Festival di West Cork, al Festival del Castello di Varsavia, al Festival di Cheltenham, ai Concerti del Quirinale, al Teatro Rossini di Pesaro e nei festival jazz di Berchidda, Roccella Jonica e Parma Frontiere. Suona in duo con la violista Danusha Waskiewicz, in duo pianistico con Emanuele Arciuli ed è il pianista dell’Ensemble del Teatro Grande di Brescia e dell’Ensemble Kaleido. Con Klaidi Sahatci e Sandro Laffranchini ha fondato l’Altus Trio, che ha debuttato nel 2010 al Teatro alla Scala di Milano. Come solista, ha inciso per Bottega Discantica (“All’aria aperta”), con Cristina Zavalloni per Egea (“Tilim-bom”), con Sentieri Selvaggi per Cantaloupe Records (“Child”, “ACDC”, “Zingiber”) e con l’Altus Trio per Limen. Insegna al Conservatorio di musica di Castelfranco Veneto.
Giorgio Colombo Taccani, nato a Milano nel 1961, ha svolto studi classici, laureandosi in Lettere Moderne alla Statale di Milano, sotto la guida di Francesco Degrada, con una tesi in Storia della Musica dedicata all’Hyperion di Bruno Maderna, alla quale nel 1993 è stato attribuito il Premio Missiroli da parte del Comune di Bergamo. Parallelamente, ha svolto studi musicali, diplomandosi in Pianoforte nel 1984 e in Composizione nel 1989 al Conservatorio “G. Verdi” di Milano sotto la guida prima di Pippo Molino e poi di Azio Corghi, conseguendo in seguito il Diploma al corso di perfezionamento biennale in Composizione tenuto da Franco Donatoni all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia in Roma. Ha inoltre seguito corsi di perfezionamento con Azio Corghi e György Ligeti.
Sue composizioni sono state premiate o segnalate in concorsi nazionali ed internazionali (“Giovane compositore per il pianoforte”, Roma, 1984; “International Competition of Flute Composition”, Kobe-Shi, Giappone, 1987; Premio “Valentino Bucchi”, Roma, 1987 e 1993; “Castello di Belveglio”, 1988 e 1993; Premio “Alpe Adria”, Trieste, 1988; “Concorso Nazionale di Composizione per Strumenti a Fiato”, Livorno, 1991; “Città di Mestre”, 1991; “Quinto Concurso de Composición Francesc Civil”, Girona, Spagna, 1992; “Concorso Città di Trieste”, 1993; “Concorso Internazionale Gino Contilli”, Messina, 1993; “XV Concorso Internazionale “Luigi Russolo”, Varese, 1993; “2° Concorso Internazionale 2 Agosto”, Bologna, 1996, Concorso Franco Evangelisti, “Nuova Consonanza”, Roma, 1998; “1° Concorso Internazionale Repubblica di San Marino”, 1999; “1° Concorso Internazionale A Camillo Togni”, Brescia, 2000; “Lutoslawski Award 2006”, Varsavia, Polonia) nonché regolarmente eseguite in Italia e all’estero.
Dal 1991 al 2001 si è occupato di musica elettronica presso lo studio AGON – acustica informatica musica – Centro Studi Armando Gentilucci di Milano. La sua attività musicologica, dedicata alla produzione del Novecento italiano, si è concretizzata in articoli sulle riviste Sonus e Auditorium dedicati al teatro musicale italiano degli anni Sessanta e nel capitolo Aria, una proposta di analisi inserito nel volume Bruno Maderna-Studi, curato da Mario Baroni e Rossana Dalmonte e pubblicato dalle Edizioni Suvini Zerboni di Milano.
Ha collaborato con il corso di perfezionamento di Composizione tenuto da Azio Corghi presso l’Accademia A. Toscanini di Parma. Dal 1992 al 1999 ha insegnato Composizione alla Civica Scuola di Musica di Milano. Dal 2005 collabora con il corso di Direzione d’Orchestra per il repertorio contemporaneo tenuto prima da Giorgio Bernasconi e poi da Arturo Tamayo presso il Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano. Dal 1999 insegna Composizione presso il Conservatorio “G. Verdi” di Torino.
Spazio Teatro 89, via Fratelli Zoia 89, 20153 Milano.
Tel: 0240914901; info@spazioteatro89.org; www.spazioteatro89.org
Biglietti: intero 10 euro; ridotto 7 euro (under 25, over 65, CartaPiù Feltrinelli, soci Touring Club).
In Cooperativa per Amare la Musica – Concerti Fior Fiore Coop Stagione 2018/2019
Domenica 13 gennaio 2019, ore 17
“Transiti, musica che sconfina”
Francesca Bonaita, violino; Andrea Rebaudengo, pianoforte.
Programma:
- Ravel (1875-1937): Sonata; Tzigane.
- Prokofiev (1891-1953): 5 Melodie; Sonata n. 2.
- Colombo Taccani (1961): From the Land of the Ice and Snow (prima esecuzione assoluta).
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