Renato Zero, come sempre, non delude. Ieri sera la sua voce è diventata un tutt’uno con quella dei 15.000 che hanno riempito l’Arena per seguire la prima di «Alt», la mini tournèe di tre serate che segna il ritorno dal vivo di Zero. Che per l’occasione ha regalato uno show di quasi tre ore, con ben 28 brani in scaletta (con la coda dei bis di sempre, I migliori anni della nostra vita e Il cielo) e ha chiamato a supportarlo il gruppo a cappella Neri per caso, Francesco Renga e Emma. A 65 anni, a dispetto del tempo e delle mode, l’istrionico Renato Zero si trasforma per l’ennesima volta in una sorta di pifferaio di Hamelin, per cantare oggi – in abiti sobri – quello che ieri cantava indossando costumi e gestualità trasgressive. Amore, coraggio delle idee, rispetto della vita, ma soprattutto il desiderio di una rivoluzione per rimettere in piedi il Paese. «Un’altra Italia sì, oh! Un po’ più onestà di così», canta Renato. E l’Arena s’infiamma. Palco maestoso, impianti luci adeguato per garantire la qualità delle immagini in alta definizione alla troupe della Rai (che dalle tre serate ricaverà uno special). Renato, di bianco vestito, appare meno emozionato rispetto alla recente esibizione sanremese. Padrone della scena, gesticola come al solito, contiene gli ammiccamenti e gli ancheggiamenti di un tempo ed è attento a dare i giusti input al banco della regia. La voce è pulita, ben impostata e regge fino alla fine, nonostante l’acqua e l’umidità.Il cantautore sceglie di aprire lo show con Non dimenticarti di me, un inedito che narra il rapporto stretto fra Renato e i suoi fans, immortalati in tanti stadi e tanti palasport nelle immagini che passano sui maxischermi.
La prima parte (14 canzoni) ruota attorno all’ultimo lavoro discografico, «Alt», di cui esegue sei brani. Dopo la ritmica Voyer, il colpo di teatro: il palcoscenico si apre a conchiglia, disvelando l’orchestra. Smette di piovere e la partecipazione degli spettatori si fa se possibile più calda. Zero regala Cercami e Voglia d’amare, per poi chiudere con l’applauditissima Figaro, la cui costruzione musicale ben si declina con l’Arena. La seconda parte guarda più al passato, con cavalli di battaglia come Più su (la canzone must che chiudeva i live a Bussoladomani), Spiagge in duetto con Emma, con la quale ha interpretato Per sempre, in omaggio alla trasteverina Gabriella Ferri; quindi Sesso o esse, assente da decenni da un concerto. Prima di cedere il palcoscenico ai Neri per caso, Zero regala ai sorcini un momento mistico con Gesù: «Perchè il vero miracolo tra tutti, alla fine, credo sia proprio avere fede».L’ultima sequenza è ancora incentrata su «Alt», con altre quattro canzoni. L’ultimo duetto è con Francesco Renga, con il quale Zero interpreta Amico.
Fonte: Rockol
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