di Federica Rossi
“Le persone ti osservano prima di ascoltarti, e quando ti guardano, deve già risuonargli qualcosa in testa”
(Jon Batiste, musicista, pianista e compositore statunitense).
Benvenuti nella mia rubrica.
Qui parlerò di musica e di moda, di come l’arte e l’eleganza sono connessi tra loro.
Il primo contatto che si stabilisce tra musicista e spettatore è sicuramente quello visivo. L’estetica per un’artista è molto importante perché può aumentare di molto il valore di un concerto. Un altro fattore fondamentale, per noi strumentisti, è la comodità.
Negli ultimi anni, le donne della musica classica, hanno reinterpretato gli standard imposti dal settore, personalizzando i loro outfit secondo la propria personalità. Originali? Sì. Curate? Molto. Adeguate? Non sempre.
In questa rubrica vi darò, ogni settimana, dei piccoli consigli per salire sul palco eleganti e comodi allo stesso tempo, senza sfociare nella volgarità. Notes e penna alla mano, ecco il primo consiglio.
Quando comprate un vestito, date importanza alle maniche? Come le preferite? Lunghe o corte? Ecco qualche indicazione. Le maniche attillate con polsini troppo stretti, non sono molto comode, impediscono la fluidità dei movimenti e accentuano le dimensioni delle braccia. La forma a kimono e a pipistrello, con stile ampio e oversize, va scartata per la poca praticità. Le maniche a farfalla e quelle a tre quarti sono da prediligere. I vestiti smanicati sono comodi ma, secondo il mio punto di vista, devono essere indossati da chi vuole far risaltare la sottigliezza delle braccia: scegliete sempre le spalline larghe. Per le musiciste che non si sentono a proprio agio nell’indossare abiti sbracciati, il must have della stagione sono le maniche aperte.
Ecco alcuni esempi:
Maniche Aperte
Maniche a tre quarti
Maniche a farfalla
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