Le novità delle Edizioni Curci. Intervista a Laura Moro.

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di Sebastiana Ierna

Le Edizioni Curci sono una delle più rinomate aziende dell’editoria musicale italiana, fondate nel 1860 dall’avellinese Francesco Curci, e da oltre 160 anni portano avanti una ricca attività specializzata nell’ambito classico, operistico, didattico e popolare, con un catalogo molto ampio. Sono una presenza costante a Cremona Musica International Exhibitions and Festival da più di dieci anni e, per sapere quali novità presenteranno alla prossima edizione, abbiamo intervistato Laura Moro, direttore responsabile della divisione Musica classica.

 

Dottoressa Moro, a Cremona Musica le Edizioni Curci sono ormai di casa: cosa vi spinge a rinnovare, anno dopo anno, la vostra presenza?

Si tratta ormai di un appuntamento consolidato, un happening irrinunciabile in cui non solo la redazione, ma gli autori stessi sono a disposizione di tutti gli interessati e i docenti si ritrovano. La possibilità di dialogare con il pubblico, di incontrarsi e interfacciarsi è fondamentale per noi. I feedback costruttivi e i riscontri che riceviamo ci permettono di migliorare sempre più. È un momento molto speciale.

 

Può anticiparci cosa presenterete quest’anno nel vostro stand?

Saremo nel padiglione storico, in cui si trova la parte dedicata alla liuteria, e proporremo ciò che è stato pubblicato durante il 2023. In particolar modo ci tengo a menzionare alcuni libri quali Cantanti all’opera di Leone Magiera, un’istituzione della lirica italiana, con una vasta esperienza come accompagnatore e formatore di cantanti (tra cui Luciano Pavarotti e Mirella Freni), assistente per molti anni del direttore d’orchestra Herbert von Karajan. A questo seguiranno una serie di volumi successivi, tra cui il primo (in uscita) è dedicato alla voce di soprano, con celebri arie arricchite da commenti tecnico-espressivi, aneddoti, informazioni storiche e suggerimenti scaturiti dall’esperienza di Magiera.

Avremo inoltre il nuovo libro di Matteo Manzitti della collana Correnti, diretta da Carlo Boccadoro, imperniato sulla creatività infantile e giovanile.

 

E ci saranno anche nuovi metodi didattici, saggi, partiture?

Certamente. Vorrei citare il metodo propedeutico per pianoforte di Remo Vinciguerra, pianista e compositore, tra i più importanti esponenti italiani della pedagogia musicale in ambito jazz e moderno, prematuramente scomparso nel 2022: è in due volumi per principianti, capaci di far ottenere con rapidità ed efficacia risultati significativi. Inoltre, ci saranno le prime due uscite della Guido Alberto Fano Collection, la riedizione del Trio in Sol di Mario Castelnuovo-Tedesco e il suo arrangiamento orchestrale della Partita in Sib di Johann Sebastian Bach. Per la Curci Young ci saranno ritratti, saggi e monografie di compositori celebri, in cui si racconta la musica ai bambini, coinvolgendo le famiglie.

 

In una società sempre più tecnologica, come state sviluppando il vostro lavoro?

Durante la pandemia anche noi abbiamo indirizzato l’attenzione allo sviluppo della parte informatica, creando l’app Edizioni Curci Digital, scaricabile gratuitamente dagli store, compatibile per iOS e Android. Attraverso quest’ultima si può acquistare la versione dei nostri libri, integrata con i contenuti multimediali. La versione cartacea contiene un codice, che permette di accedere gratis a quella digitale.

 

Un vostro nuovo progetto è Curci fa scuola, che sta ottenendo un grande riscontro. Può dirci qualcosa a riguardo?

All’inizio è partito timidamente con i primi seminari in presenza poco prima della pandemia, e ci siamo riorganizzati online man mano che il percorso si è ampliato. Si tratta di una piattaforma con un catalogo di corsi di formazione e aggiornamento per docenti, riconosciuti dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, con un questionario di gradimento finale. È una gioia immensa per noi poter ricevere una risposta molto positiva da parte del pubblico, e stiamo pensando di offrire una modalità mista, sia in presenza e sia in rete. Abbiamo sviluppato il sistema online e i progetti didattici per le singole materie, e vorremmo presentarli alla kermesse cremonese di quest’anno.

 

Con quali nazioni lavorate maggiormente?

Il catalogo didattico e metodologico è prettamente legato al territorio italiano. Le grandi revisioni nascono già in italiano, inglese e tedesco: lavori come le Sonate di Beethoven per pianoforte riviste da Artur Schnabel, o quelle di Mozart da Edwin Fischer sono vendute in tutto il mondo. Il nostro mercato si estende in Francia, Spagna, Stati Uniti d’America, e il repertorio di grandi compositori, quali per esempio Astor Piazzolla, Pietro Mascagni, Mario Castelnuovo-Tedesco, è internazionale.

 

Mancano pochi mesi alle tre giornate di Cremona Musica: posso chiederle un invito da rivolgere al nostro pubblico?

Per tutti i musicisti, professionisti e dilettanti, che si sentono un po’ isolati, l’idea di essere tutti insieme come una comunità e potersi aggiornare è molto allettante. È un appuntamento unico, un’occasione di incontro, conoscenza e scoperta, e perdersela sarebbe un vero peccato!

 

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