Nel 2021 la tecnologia ricopre un ruolo preponderante nella nostra vita quotidiana, ha ormai invaso qualsiasi ambito ed è arrivata persino ad orientare le nostre decisioni in merito ai consumi. Non ci deve sorprendere quindi se la sua influenza pervade anche il mondo dell’audiovisivo. Le piattaforme di video on demand, come Netflix e Amazon Prime Video, sono divenute il luogo virtuale ideale per la visione di serie televisive e film.
L’emergenza sanitaria ha sicuramente accelerato il processo di abbandono delle sale cinematografiche a favore del mondo dello streaming online. Il pubblico costretto per mesi a rimanere presso la propria abitazione ha trovato nel catalogo offerto da queste due piattaforme una compagnia essenziale e una voce rassicurante in un periodo di totale solitudine.
Nel momento in cui il pubblico si approccia al mondo di internet, o semplicemente quando entra in contatto con queste piattaforme, diventa non più un semplice consumatore passivo di un servizio ma un collaboratore attivo, un prosumer. Produce contenuti tramite la sola valutazione dei film e delle serie televisive ma soprattutto produce informazioni. I metadati, ossia la raccolta sostanziosa di dati che deriva dal monitorare continuamente i movimenti degli spettatori, sono il punto di forza di Netflix e Amazon Prime Video. L’analisi di questi dati consente di personalizzare l’esperienza dello spettatore e di offrire il contenuto giusto al momento giusto. Allo stesso tempo i dati ricavati permettono di orientare la produzione di nuovi contenuti. Se una serie televisiva ha ottenuto molto successo viene confermata per la produzione della stagione successiva, allo stesso modo per i sequel dei film.
Netflix sa che è molto importante presentare correttamente i contenuti nella schermata inziale ed è per questo che si serve di algoritmi in grado di monitorare ogni singolo movimento del cliente e di orientare e personalizzare l’esperienza di visione. Consiglia infatti sulla base dei gusti del consumatore il giusto film o la giusta serie televisiva da vedere, inserisce lo spettatore nel suo ambiente sociale reale consigliando contenuti fruibili solo in alcuni periodi dell’anno, ma soprattutto monitora la sua assenza dalla piattaforma sapendo precisamente cosa consigliare al suo ritorno.
Eleonora Andreatta, vicepresidente delle serie originali italiane Netflix, ha rivelato la strategia messa in atto da questa piattaforma: glocal può diventare global, le produzioni locali devono essere esportate a livello internazionale. È necessario creare un prodotto che sia capace di comunicare a 190 paesi diversi, portando sugli schermi i cambiamenti della società contemporanea.
Amazon segue una strategia diversa. È importante aumentare la consapevolezza dell’offerta a livello locale, è necessario quindi soddisfare i gusti dell’audience nazionale producendo pochi contenuti ma che possano essere sicuramente apprezzati. Amazon Prime Video segue la strategia dell’influencer marketing, sfruttando volti noti a livello nazionale che possano esercitare la loro posizione di influenza e dare allo stesso tempo visibilità alla piattaforma, cercando di coinvolgere tutte le generazioni.
Si tratta quindi di un’influenza reciproca, le piattaforme tracciano ovunque i loro consumatori e allo stesso tempo il pubblico è sovrano, poiché decreta il successo o l’insuccesso di un contenuto.
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