Prima della Scala: censurata la scena “eretica”

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Milano – La scena della statua della Madonna scaraventata per terra in un bordello, non ci sarà più in Attila, l’opera di Verdi che il prossimo 7 dicembre inaugura la stagione del teatro alla Scala di Milano. Al suo posto, per terra finirà un simulacro. Risale a una settimana fa, quando Giosuè Berbenni, sindaco di Cenate Sotto in provincia di Bergamo, scrisse al sovrintendente Alexander Pereira chiedendo  di censurare l’opera eliminando la scena da lui considerata “blasfema”, cioè quella dove viene rappresentato un bordello e in cui una donna prende la statua della Vergine Maria e la scaraventa a terra. “Chiedo in qualità di credente – aveva scritto il primo cittadino – che questa scena blasfema contro l’Immacolata e contro la cristianità, venga tolta. A mio avviso il Teatro alla Scala non merita questa blasfemia, così come non la meritano Giuseppe Verdi e tutta l’Italia”.

Insomma, un presa di posizione netta, alla quale il sovrintendente non è rimasto indifferente, tanto che ha preso carta e penna e ha risposto al sindaco rassicurandolo: nell’opera non si potrà “ravvisare nessun oltraggio a sentimenti religiosi, racconta esattamente il contrario”. Il regista Davide Livermore, questa mattina dopo la conferenza stampa, aveva liquidato il tutto dicendo che non prestava il fianco a chi era solo in cerca di notorietà. “Non faccio pubblicità al primo che si alza e dice la prima cosa che pensa, senza aver visto l’opera”.

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