TU CHE NE SAI?

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E’ uscito “Tu che ne sai” per l’etichetta “Prima o Poi Records” come singolo d’apertura del nuovo lavoro di Daniele Barsanti.

“Tu che ne sai” è un loop che scorre in tutta la canzone, una domanda che può smontare qualsiasi risposta o che per lo meno riesce a dimostrarne la sua fallibilità.
“Tu Che Ne Sai” sembra essere l’unica cura contro un mondo che pensa di sapere tutto, un mondo che si nutre di click, di titoli shock, di likes e di rivoluzioni, ma sedute sul culo”.

E TU CHE NE SAI?

Una produzione realizzata tra Pisa, città della cantante Petra Magoni che ha deciso di produrre l’artista, e Berlino la città che il cantautore ha scelto per ambientare la scenografia della sua scrittura. Una produzione che riporta alla luce il suono delle chitarre dei Freur, il Fender Rhodes, le batterie campionate, rispolvera i suoni della Berlino fine anni 80 curati da Christian Lindemann e il timbro tagliente di Daniele Barsanti, che incide le frasi ironiche delle strofe mescolate alla totale irruenza dello slogan del ritornello.

Daniele Barsanti, classe 1990, è cantautore toscano notato per primo su soundcloud da Saturnino Celani bassista di Jovanotti grazie al singolo ‘Lucia’ brano con il quale Barsanti ha fatto il suo esordio discografico nel 2015 per l’etichetta Universal Music Italia.

In un mondo di sorrisi di situazione, di comportamenti dettati dal buon costume, i social network si fanno da contenitore centrale di tutto ciò che non si direbbe in pubblico, contenitori di un libero arbitrio che tende alla fragilità di commenti da facili risposte, all’auto terapia dei vaffanculo, detti a distanza, pronti a risollevare il nostro ego.

Ben nascosti dai ‘Black Mirrors’ dei nostri smartphone ci sentiamo liberi di dire quello che ci pare e di sentirci risolutori di situazioni che valutiamo senza prendere in considerazione delle reali difficoltà.

“Non perdo occasione per mandarti affanculo, quasi quasi posto un bel tutorial sul tubo”. Su Google ci sono tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno ed i tutorial ci possono insegnare tutto persino come mandarci a quel paese.

“Tu che ne sai” è una domanda che riapre, forse nostalgicamente, una visione della vita lontana dal mondo dei dati certi di Internet, che alla fine ci lascia solo con più domande che risposte. Un mare di informazioni, spesso inutili,

che ci rende assuefatti, protagonisti di una finta realtà digitale.

Il grido di lancio del ritornello, è uno sfregio contro l’illusione delle nostre certezze, uno schiaffo contro chi pensa di avere tutte le risposte e viene messo al tappeto da un’elementare domanda che qualcuno o se stesso gli pone ad un certo punto, quasi per caso “e tu che ne sai?”

Allora cadono tutti i punti di riferimento, chi ha adesso davvero ragione? “i popolari, i populisti pure senza peccato,il segreto di Fatima o il segreto di Stato?Gli specialisti stagisti, senza più fischi ne rischi,i senza palle o sessisti? Mogol oppure Battisti?

Tutti sulla stessa barca anche se affonda tra le parole” chiude lo special della canzone, tutti su una stessa barca alla deriva di commenti e pregiudizi.

La moda, la fama, la fame o la paura di non essere notati, ognuno ha un buon motivo per iniziare a combattere questa “guerra fredda”.

Vi lasciamo il link d’ascolto

https://open.spotify.com/track/6lQjFYEgtzH5TdDVc6wNiW?si=cZb420-DSTetti2w9X85TA

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