Una famiglia italiana al servizio dell’innovazione. Intervista a Francesco Mengascini di Beltuna Accordions.

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di Margherita Levante

Cremona Musica 2024

 

Tra i marchi d’eccellenza in campo internazionale per la produzione e la progettazione di fisarmoniche, Beltuna Accordions ha origine nel 1982, quando due talentuosi artigiani di Castelfidardo, Arnaldo Mengascini ed Elio Baldoni, decidono di coltivare senza compromessi la propria passione. A oltre quarant’anni di distanza dalla loro nascita, le fisarmoniche Beltuna vivono grazie all’amore di due generazioni: Francesco Mengascini è uno dei quattro figli di Arnaldo che portano avanti l’impresa. Lo abbiamo intervistato in vista della partecipazione a Cremona Musica International Exhibitions and Festival, dove le sue creazioni saranno in bella mostra nell’area Accordion Show.

 

Il marchio Beltuna nasce e cresce come impresa di famiglia. Su cosa si fonda la vostra storia?

Tutto nasce dall’idea di mio padre Arnaldo e di Elio Baldoni, suo socio e maestro di musica. Sin dall’età di 12/13 anni mio padre era attivo nelle diverse aziende di fisarmoniche che a quei tempi si trovavano a Castelfidardo; dopo che l’impresa in cui lavorava chiuse, come molte altre, negli anni Ottanta, necessità e passione lo spinsero a realizzare, insieme a Elio, i primi strumenti. Essendo il loro un marchio nuovo, bisognava emergere in mezzo a concorrenti dalle radici ben più solide: così si è da subito contraddistinto per le innovazioni apportate, per esempio introducendo la verniciatura in un periodo storico in cui tutte le altre fisarmoniche erano ricoperte di celluloide. Ed è stato solo il primo di numerosi cambiamenti, che negli anni hanno poi coinvolto anche la dimensione strettamente meccanica dello strumento.

 

Qualità del suono, bellezza e unicità: qual è il segreto che contraddistingue la produzione Beltuna?

Tutto sta nell’utilizzo di ottimi materiali e nel lavorare con coscienza e onestà, dedicando il giusto tempo a ogni singola operazione e a ciascuna componente della fisarmonica – che ne conta non meno di 8-10mila! Eseguire a dovere tanti piccoli procedimenti permette di ottenere uno strumento che ha qualcosa in più in termini di timbro, qualità meccaniche e leggerezza: ci distinguiamo in particolare per una risposta veloce del suono, capace di garantire performance pronte e reattive. Riceviamo dai nostri clienti tantissimi commenti e feedback positivi. Uno in particolare mi ha reso felice: un acquirente ci ha riferito che tra tanti marchi di fisarmoniche moderni, il nostro si distingue per il timbro tutto particolare degli strumenti, caldo, pieno e corposo.

 

Quali novità ci aspettano a Cremona Musica 2024?

Mostreremo in anteprima nuovi colori di verniciatura e illustreremo le evoluzioni di una delle nostre innovazioni più importanti: il modello Matrix, in cui alle parti meccaniche dello strumento è stata applicata l’elettromeccanica. Con questa novità la fisarmonica si proietta nel futuro: aumenta le sue possibilità sonore e timbriche, facilita l’esecuzione al musicista, aggiunge un’ulteriore tastiera, si interfaccia con un’app e apre nuove scenari per i compositori. Venerdì 27 settembre al Museo del Violino Andrea Coluzzi e Cristiano Lui si esibiranno suonando proprio questo modello, e presenteranno in anteprima il loro cd inciso con due fisarmoniche Matrix.

 

Cosa la colpisce dell’atmosfera della kermesse?

Per gli strumenti di alta qualità non è pensabile l’acquisto online, servono luoghi in cui il musicista possa toccarli con mano, provarli e abbracciarli. Cremona Musica ne è un raro esempio, e mi auguro che cresca e si internazionalizzi sempre di più. Siamo innovatori, è vero, ma dal punto di vista del rapporto umano e dell’incontro dal vivo tra musicista e costruttore, restiamo tradizionalisti.

 

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